A meno che tu non viva in un villaggio dimenticato dal mondo, quando crei un prodotto o un servizio devi anche trovare il modo di farlo sapere.
Di conseguenza, è indispensabile comunicare, possibilmente bene. Sì, ma come? Non è sufficiente scrivere sul sito che hai fatto questo e quello, è tassativo elaborare dei contenuti che siano in tutto e per tutto distintivi rispetto a quelli della concorrenza.
La leggerezza
Più la tua terminologia è complicata (leggasi pesante) e più darai la sensazione di non sapere esattamente cosa stai vendendo.
“I nostri servizi di marketing sono in target con la lead generation”. Cioè? Vuoi farmi vedere quanta ne sai o, più verosilmente, mi stai respingendo?
“I nostri servizi ti permettono di trovare nuovi clienti”, non suona meglio? Certo che sì!
Il trucco è coinvolgere il tuo pubblico con un tono colloquiale, ma al tempo stesso professionale. Le persone, noi compresi, non hanno più tempo per decifrare quello che leggono. O capiscono subito se ciò che hai scritto può fare al caso loro, oppure arrivederci (senza grazie).
Nel Grande dizionario italiano dell’uso di Tullio De Mauro ci sono 260mila lemmi. Possibile che non ci sia un sinonimo più comprensibile di “corresponsione”? Certo che c’è, è “pagamento”.
Anche i vari “preliminarmente” (prima), “soluzionare” (risolvere), “espletare” (realizzare) e compagnia cantante si possono (e devono) alleggerire. Nello stesso modo, non dovrebbe essere difficile adottare il “dal” al posto di “a far data dal”, “con” invece di “attraverso”, “per” in luogo di “finalizzato a”.
Il vantaggio di “stare leggeri” è duplice:
- ti fai capire da un pubblico maggiore
- dai la misura della tua competenza sull’argomento
Il vuoto pneumatico
Quando dai qualcosa per scontato, in realtà non stai comunicando nulla.
Prendi come riferimento la frase che campeggia nella prima riga di tantissimi “chi siamo” del web, ovvero “Azienda leader di mercato”. Chi l’ha detto? Lo puoi dimostrare? E poi, di quale mercato?
Quindi, passa in esame il famigerato “Forniamo servizi a 360°”. Dopo che hai installato il condizionatore dell’aria, mi vai a fare la spesa o accompagni i miei figli alla scuola calcio? Oppure, visto che ti chiedo (e ti pago) una prestazione specifica, il condizionatore dell’aria non lo colleghi alla presa elettrica? È ovvio che per la prestazione proposta mi offri un servizio completo. O no?
Su “Utilizziamo solo prodotti di qualità” stendo un velo pietoso (o peloso, dato che è inverno). Vorrei anche vedere che utilizzaste materiali infimi!
Le frasi che non dicono nulla
Se il potenziale cliente è giunto sulla tua pagina, molto probabilmente conosce già il suo problema ed è arrivato lì per trovare una soluzione. Allora, perché raccontargli la storia del mondo con frasi che spesso sono irrilevanti e del tutto inutili?
Il testo è come una spugna, c’è sempre un po’ d’acqua che si può strizzare via. In particolare, elimina tutte le generalizzazioni del tipo “La nostra lunga esperienza…”. Anni? Decenni? Secoli? Insomma, è quantificabile questa benedetta esperienza? Se sì, scrivilo!
La specificità
I dati, gli esempi e i confronti aiutano il tuo (potenziale) cliente a capirci qualcosa e, eventualmente, a scegliere.
“Il condizionatore d’aria XYZ l’abbiamo installato numerose volte”. Quante? Dove? In case singole? In appartamenti? In uffici?
Se poi i numeri non dovessero bastare, aggiungi dei collegamenti a statistiche (possibilmente obiettive e indipendenti), al parere autorevole di professionisti del settore, a video che spiegano il funzionamento (o il montaggio, o la gestione, o la manutenzione).
La resurrezione dei contenuti
Se per capacità o per fortuna (caso molto meno frequente del primo) hai scritto una pagina che è diventata molto popolare sul tuo sito, sarà difficile emularla con un’altra di altrettanto successo.
In questo caso, prendi in considerazione la possibilità di riscriverla in maniera più semplice (magari aggiungendo ulteriori esempi) e ripubblicarla con un titolo in grado di andare a intercettare un pubblico più ampio (“Hai pensato quanto puoi risparmiare comprando un condizionatore in inverno?”).
Tutti si vantano di saper scrivere (in fondo, glielo insegnano a scuola), ma parecchi diventano pallidi quando devono mettere nero su bianco un biglietto di felicitazioni o, per altro verso, di condoglianze.
Tuttavia, la cosa che più mi sorprende sono quelli convinti che “scrivere due righe” sia alla portata di chiunque. Tradotto, significa che non considerano chi fa questo lavoro. Da qui la loro riluttanza a riconoscere a quest’ultimi una remunerazione economica.
E pensare che costruiamo la nostra realtà (quasi) esclusivamente con le parole. Siamo fatti di parole, ma ci dimentichiamo troppo spesso che solo quelle scritte bene ci lasciano esterrefatti.