Essere

Volevo cambiare il mondo, ma ho perso lo scontrino.

Brevi note, assolutamente futili, sull’essere di questo blog

Vita, (non ancora) morte e (per adesso niente) miracoli di Sergio Gridelli. Un specie di autobiografia più o meno verosimile.

Un fatto certo: è nato a Savignano sul Rubicone il 26 giugno 1962. Sergio Gridelli, dopo aver doppiato il mezzo secolo, ancora vi risiede e nelle rarissime volte che è a casa, lo si può trovare in Piazza Falcone, al civico 4. Ha ancora un numero di telefonia fissa (che non utilizza mai) a testimonianza del fatto che viene da lontano.

Il modo più efficace per contattarlo è quello di farsi avanti su info at sergiogridelli dot it o, se preferite chiacchierare, squillate al 347 5438609 ★. Nel caso non rispondesse, non avrete sbagliato numero, avrete semplicemente sbagliato momento.

Le scuole, dalle basse alle alte

Sergio, dopo aver saltato l’asilo, in piena contestazione studentesca viene ammesso direttamente alle scuole elementari e con poco entusiasmo termina il percorso scolastico obbligatorio. Colto da incomprimibile desiderio di cambiare le sorti del mondo si diploma all’Istituto Tecnico Agrario Statale di Cesena e si appresta ad intraprendere una desiderata quanto brillante carriera di tecnico agro-alimentare.

Colpo di scena! All’età di 23 anni viene “prestato” alla politica dalla quale verrà restituito solo dopo due decenni, nel giugno 2004. In questo periodo ha ricoperto il ruolo di assessore all’urbanistica, ai lavori pubblici, allo sviluppo economico, al bilancio, alla città dei bambini, allo sport, nonché quello di vicesindaco e, nelle ultime due legislature, di sindaco nell’amena cittadina chiamata Savignano sul Rubicone. Tutta roba che ormai appartiene alla sua vita precedente.

Non si può non comunicare

Fra tante delusioni e qualche sporadica soddisfazione, il nostro protagonista impara a conoscere il mondo, ma soprattutto quella che è diventata la sua regola di vita: non si può non comunicare.

Si laurea in Sociologia (indirizzo comunicazione e mass-media con una tesi dal titolo “L’investimento a regola d’Arte – Il marketing culturale dei Comuni Italiani”) nella gloriosa Università degli Studi “Carlo Bo” di Urbino.

Si definisce content editor, semplicemente perché suona decisamente meglio di scribacchino. Il mondo della pubblicità è la sua zona di comfort, comunicare e scrivere rappresentano il suo corollario esistenziale. Ad un certo punto della sua vita decide che è giunto il momento di agire in prima persona per arginare una catastrofe planetaria: migliaia di innocenti morti di noia durante le presentazioni in PowerPoint. Si auto-conferisce il titolo di profeta delle slide e gira l’Italia in lungo e largo per raccontare come delle diapositive possono (e devono) essere soprattutto divertenti.

Gossip

L’autore ama il cinema, la fotografia, l’arte in tutte le sue declinazioni, scrive brevi racconti (che verranno rigorosamente pubblicati postumi), legge ogni genere di libro. Una volta alla settimana va in un centro commerciale per osservare e ascoltare la gente. È appassionato di aviazione e di tutto ciò che vola o, per meglio dire, è impossibile che non alzi lo sguardo quando passa un aeroplano. Non a caso, per questo e per altri motivi, Antoine de Saint-Exupery è uno dei suoi autori preferiti. Gli piace raggiungere traguardi ritenuti impossibili, ma la cosa che lo attrae di più è ripartire ogni volta.

Hai provato a chiamarlo e non ti ha risposto? Potrebbe essere andato a fare una camminata, oppure era impegnato in una riunione o stava facendo un corso.
In questi casi, cerca di non farsi distrarre dal telefono e pertanto lo mette in modalità “silenziosa”. Sarai senz’altro d’accordo anche tu, ci sono momenti in cui è necessario avere più consapevolezza di sé stessi.
Magari hai chiamato di sera o nel weekend. Anche in questi casi è difficile che il telefono sia nelle sue priorità.
Era una questione urgente? Mandagli un messaggio e ti contatterà appena possibile (spesso, in un battibaleno).
Se le distanze lo consentono, ti offrirà sicuramente un caffè.

Curriculum Vitae in formato europeo? No, grazie!
CV_SergioGridelli

Questo testo è stato redatto direttamente dall’autore con Write di LibreOffice e incollato “come testo” per farlo meglio digerire a WordPress. Conosce un po’ tutti i software di office automation e la sua vena artistica compie scorribande nei vari programmi di grafica raster e vettoriale, in verità da loro poco ricambiato. Internet è il suo media preferito, meglio della TV dove guarda solo gli spot pubblicitari.

2 commenti

    1. Ciao Valter!
      Il CV in formato europeo è il risultato del nostro sistema burocratico.
      Una serie di campi fissi dove scriviamo chi siamo e cosa sappiamo fare. Insomma, una sorta di tutor che consente, anche a chi “non sa scrivere”, di buttare giù qualcosa.

      Oggi, il mondo è più competitivo che in passato. Per questo è essenziale che dal CV venga fuori anche che tipo di persona siamo. Per fare un esempio, dal CV in formato europeo non si capisce se a mezzogiorno ci cade la penna per terra, oppure se abbiamo una mentalità che ci porta a terminare il lavoro.

      Quindi, la risposta non è “forse no”, è no!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *