Un traguardo (im)possibile

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Questo è il cinquecentesimo articolo che scrivo sul blog. Mi rivedo, quasi dieci anni fa, alle prese con il primo pezzo, un rompighiaccio in equilibrio fra la timorosa sensazione che ci assale quando facciamo l’abbonamento in palestra, ma poi non ci andiamo, e la determinazione a non smettere di correre una volta saliti sul tapis roulant.

Sapevo perfettamente che anche l’avventura del blog non sarebbe stata refrattaria a ciò che puntualmente si verifica in quasi tutte le imprese in cui ci buttiamo: un grande entusiasmo iniziale che, prima o poi, va a infrangersi contro il muro granitico della mancanza di motivazione.

Al tempo stesso, avevo la consapevolezza che il senso di urgenza era l’unica variabile sotto il mio diretto controllo. Cioè, dovevo darmi una disciplina, una specie di routine di scrittura da rispettare il più possibile. Non ci sono sempre riuscito, ma settimana dopo settimana, ecco la magia. Nella mia testa si sono accese alcune stelle fisse che mi hanno migliorato anche professionalmente.

Le stelle fisse

Per quanto banale possa sembrare, ogni articolo richiede una ricerca precisa e accurata. Solo così è possibile dare qualità ai contenuti e trovare le connessioni fra l’argomento in questione e lo stare al mondo di ciascuno di noi.

Una volta acquisiti gli elementi cardine, la sfida diventa quella di dare uno sfondo creativo all’articolo. Si tratta di un’esplorazione che spazia dalle analogie alle metafore, con lo scopo di rendere meno ostici anche i concetti più complessi.

Tuttavia, la faccenda che mi ha impegnato di più è stata quella della coerenza di stile. Cioè, mantenere lo stesso tono di voce in tutti gli articoli. Avevo sottovalutato questo aspetto, ma ben presto mi sono reso conto che l’atmosfera non era la stessa quando raccontavo i fondamentali acquisiti con il mio percorso di studi rispetto alle narrazioni, come dire, più di frontiera.

Per questo motivo, prima della pubblicazione, la revisione del pezzo tocca la grammatica, l’ortografia, la punteggiatura, ma anche gli aspetti più strutturali e di coerenza stilistica. Una mia maggiore attenzione ai dettagli è la cifra che maggiormente è cresciuta in questi anni passati sul blog.

L’innato bisogno di obiettivi

Lo schema sembra piuttosto chiaro, sono le motivazioni verso gli obiettivi che ci fanno stare bene psicologicamente. Purtroppo, molto spesso preferiamo pagare il prezzo della demotivazione, anziché investire nello sforzo di provarci.

Così, all’aumentare delle difficoltà ci limitiamo a cercare delle scuse, come se non conoscessimo il formidabile adagio di Henry Ford: “che tu creda di farcela o di non farcela avrai comunque ragione”.

Quando penso all’impegno dedicato al blog, non mi appare il corrispettivo in termini di prestigio o di “necessità” correlate al lavoro che faccio. Vedo soprattutto la mia trasformazione nel “lasciare andare” le cose che non hanno peso come, solo per citare un’esperienza, le interminabili discussioni tossiche sui social, dove c’è sempre quello che vuole dimostrare di possedere una pagina più del libro.

Questo traguardo

A guardare bene, se sono arrivato fin qui è il risultato di due condizioni. Una potenzialmente inesauribile, l’impegno, e un’altra, oggettivamente limitata e non rinnovabile, il tempo.

La motivazione è quel circolo incredibilmente virtuoso che inizia con l’impegno. Fatto il primo passo, in questo caso il primo articolo, ho avvertito subito un miglioramento che mi faceva sentire bene. E quando il tempo si metteva di traverso, recuperavo quell’ancora di piacevolezza che pervade il nostro essere umani quando creiamo qualcosa.

In questo modo, è maturata in me la regola che tutte le settimane mi porta a scrivere almeno un articolo. Quale regola? Il tempo c’è sempre, quello che manca è la motivazione. Cercarla ha il potere di piegare i minuti, le ore, i giorni.

Foto di Markus Winkler

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Un traguardo (im)possibile
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Un traguardo (im)possibile
Descrizione
La quantità non sostituisce la qualità, ma questo cinquecentesimo articolo mi ha insegnato come la motivazione vince sempre sul tempo.
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Sergio Gridelli Blog
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Categorie: Scrittura

Di Sergio Gridelli

Sono nato e vivo a Savignano sul Rubicone (FC), una piccola città della Romagna attraversata dal fiume che segnò i destini di Roma. PERCHÉ LO FACCIO Ho sempre pensato che l’impronta di ciascuno di noi dipenda da un miscuglio di personalità e di tecnica. Se questi due ingredienti sono in equilibrio nasce uno stile di comunicazione unico, subito riconoscibile fra tutti gli altri. Perché in un mondo tutto marrone, una Mucca Viola si vede eccome! COME LO FACCIO Aiuto le persone a trovare le motivazioni che le rendono uniche. Non vendo il pane, vendo il lievito. COSA FACCIO Mi occupo di comunicazione aziendale e della elaborazione di contenuti per il web. Curo i profili social di aziende e professionisti. Tengo corsi sulla comunicazione interpersonale, il public speaking, il marketing digitale e su come realizzare presentazioni multimediali efficaci.

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