Linkedin vale 26,2 miliardi di dollari

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Microsoft si è portata a casa Linkedin offrendo una cifra da capogiro. Perché?
La risposta più ovvia, dopo le recenti acquisizioni di Skype e Yammer, farebbe pensare alla volontà strategica di BigM di intercettare l’utenza business e di ficcanasare nel mondo degli affari per conoscere quali sono le skill più richieste per le varie posizioni, di quali prodotti/servizi si parla sulla piattaforma, le tipologie e le esigenze di ITC delle varie aziende e dei professionisti.

Volendo spingersi oltre il confine della follia si potrebbero immaginare anche altri scenari. Per esempio, integrare Minecraft e Linkedin in una logica di business gamification, oppure lanciare sul mercato lo smartphone dei professionisti, dopo il Lumia ecco il LuMiNo* (Linkedin-Microsoft-Nokia).

[bctt tweet=”La rete ci fa risparmiare del tempo che impieghiamo per navigare nella rete.” username=”giowile”]

Tornando seri, Microsoft ha tutto il know-how necessario per cambiare concretamente i connotati di Linkedin.

Linkedin si trasforma in un servizio di Windows

Al di là del fatto che un giorno sì e l’altro pure vengano celebrate le esequie della posta elettronica (quante volte abbiamo sentito parlare della morte delle mail?), l’integrazione dei contatti Linkedin in Outlook e/o in Hotmail si trasformerebbe in una cosa interessante e per niente banale.

Linkedin viene incorporato dentro Microsoft Office

Sappiamo già cosa succede quando gli strumenti di office automation in cloud (Google Drive, Office365, Open365) incontrano le attività dei team aziendali e come queste dinamiche lascino intravvedere ancora ampi margini di crescita della produttività. A tutto questo resta da aggiungere il già esistente sistema di messaggistica di Linkedin e la possibilità di interazione collaborativa fra il team e/o parte della propria rete professionale.

Linkedin diventa il più grande data mining di Microsoft

Lo sanno anche i sassi che oggi le strategie commerciali si fanno elaborando scientificamente la grandissima mole di dati disseminati in rete. Lo fa Mark Zuckerberg con Facebook, lo fanno Sergey Brin e Larry Page con Google, perché non dovrebbe farlo Satya Nadella con il suo nuovo giocattolino?
Allo stesso modo, non è necessario essere dei guru della finanza per immaginare come trasformare in proposte (e prodotti) commerciali la conoscenza di tutto quello che frulla dentro il social media dei professionisti.

Sono tutti scenari che al momento possiamo solo immaginare, ma è certo che i grandi player dell’economia mondiale (online e offline) si stanno giocando la partita delle conversazioni in rete, come peraltro già anticipato (in tempi non sospetti) dal Cluetrain Manifesto.

A quando l’acquisizione di Twitter da parte di Google?

*Nome rilasciato sotto licenza CC BY ND

Di Sergio Gridelli

Sono nato e vivo a Savignano sul Rubicone (FC), una piccola città della Romagna attraversata dal fiume che segnò i destini di Roma. PERCHÉ LO FACCIO Ho sempre pensato che l’impronta di ciascuno di noi dipenda da un miscuglio di personalità e di tecnica. Se questi due ingredienti sono in equilibrio nasce uno stile di comunicazione unico, subito riconoscibile fra tutti gli altri. Perché in un mondo tutto marrone, una Mucca Viola si vede eccome! COME LO FACCIO Aiuto le persone a trovare le motivazioni che le rendono uniche. Non vendo il pane, vendo il lievito. COSA FACCIO Mi occupo di comunicazione aziendale e della elaborazione di contenuti per il web. Curo i profili social di aziende e professionisti. Tengo corsi sulla comunicazione interpersonale, il public speaking, il marketing digitale e su come realizzare presentazioni multimediali efficaci.

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