5 trucchi di scrittura mobile

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smartphone in mano

Da quando i contenuti hanno cominciato a popolare il web, è apparsa (quasi) subito chiara la differenza fra leggere un articolo sulla carta e scolarsi gli occhi sul monitor. D’istinto, il primo imperativo è stato quello di ridurre drasticamente la lunghezza dei testi. Un consiglio sempre valido, anche se poi l’esperienza ha dimostrato che gli argomenti interessanti vengono letti indipendentemente dalla loro dimensione. Come dire, se quello che scrivi mi è utile sono disposto ad accettare la sofferenza visiva della retro-illuminazione.

Oggi, che i telefonini (più o meno grandi) sono diventati i padroni della fruizione in rete, si profila un altro “nemico” per chi scrive: la lettura mobile. Da ormai un paio d’anni i risultati di ricerca di Google tendono a privilegiare i siti web mobile friendly e la faccenda va ben oltre la (scontata) ottimizzazione responsive.

Il tema è quello di riuscire a far mantenere l’attenzione su ciò che scriviamo in tutta una serie di dispositivi utilizzati in condizioni estremamente distraenti. Volenti o nolenti è iniziata l’era del copywriting mobile.

[bctt tweet=”Come è facile scrivere difficile, e come è difficile scrivere facile! (Libero Bovio)”]

Evidentemente, non si può pensare di adattare di volta in volta la semantica di un testo in relazione al dispositivo sul quale verrà letto, ma di certo è possibile utilizzare alcuni accorgimenti per fare in modo che l’appeal dell’articolo, del post o di qualsiasi altro documento scritto possa essere massimizzato su tutti i device.

1) Fate un titolo che spacchi.

L’effetto collaterale dell’immenso flusso delle informazioni presenti in rete ha determinato un crollo verticale dei tempi di attenzione e della pazienza dei naviganti digitali, specie di quelli in movimento. Fateci caso, quando prendiamo in mano il telefonino per “ammazzare il tempo” (in fila davanti a uno sportello, su un tram, fermi al semaforo), più che l’attenzione per l’approfondimento, finiamo sempre per spizzicare le notizie.
In questi casi, e in molti altri, un titolo ben fatto è quello che ha la più alta probabilità di fare breccia nell’interesse dei fugaci lettori.
Senza spiattellare tutto l’elenco dei titoli killer, le tecniche migliori fanno leva sui numeri (10 errori che fai quando apri un blog), sulle comparazioni (Qual è il CMS migliore: Joomla! o WordPress?) sugli how to di tutti i generi (Come incrementare facilmente le visite al tuo blog), sul tempo (I segreti della scrittura persuasiva che dovevi conoscere già ieri).

2) Rompete le righe!

Indipendentemente dalle dimensioni dell’articolo, spezzare il testo in blocchi (paragrafi corti, elenchi numerati o puntati, sotto-intestazioni) è una buona tecnica per rendere la lettura agevole anche sui display più piccoli.
In questi casi, per evitare di intralciare la fluidità dei contenuti, può essere utile affibbiare a dei link (o a dei pulsanti del genere “per saperne di più…”) tutto quello che rende esaustivo il ragionamento. In questo modo si riconosce all’utente, in relazione ai sui tempi, la possibilità di gestire il controllo della sua esperienza d’uso.

3) Le immagini sono come il sale, qb.

Nessuno vuole mettere in discussione il potere comunicativo delle immagini. Specie sul desktop, rendono la pagina “più mossa” e conferiscono il necessario equilibrio estetico a tutto l’insieme.
Tuttavia, occorre tener presente che la visualizzazione unitaria di testo e immagini su un device mobile ha spesso il potere di distogliere l’attenzione e di far abbandonare anzitempo la lettura.
Quindi solo testo? Men che meno. Il consiglio è quello di utilizzare unicamente immagini di alta qualità e molto rilevanti per il contesto descrittivo cui si riferiscono.

4) Scrivete per convertire.

Il coinvolgimento del lettore assume “in mobilità” un ruolo fondamentale. Corredare il testo con una chiara call to action (la chiamata a una landing page, un gadget digitale da scaricare, un box per twittare una citazione) significa assicurarsi una maggiore durata dell’interazione.

5) Condividete e moltiplicatevi.

I bottoni delle piattaforme social a portata di pollice rappresentano un altro espediente per favorire la condivisione dei contenuti in questione. Uno, due o l’intera cartucciera dei “loghi sociali” non va esibita solo nella home page del sito, ma deve essere presente in ogni articolo.

[bctt tweet=”Il problema non è accettare, è condividere! (Saturno contro, film)”]

In sostanza, il copywriting mobile cerca di afferrare la concentrazione di un lettore in perenne movimento. Lo scopo è sempre quello di distinguersi dall’assordante rumore dei flussi digitali e tentare la scalata nei motori di ricerca.
Panta rei, ci sembra ancora dire lo spirito di Eraclito.

Photo by niekverlaan

Di Sergio Gridelli

Sono nato e vivo a Savignano sul Rubicone (FC), una piccola città della Romagna attraversata dal fiume che segnò i destini di Roma. PERCHÉ LO FACCIO Ho sempre pensato che l’impronta di ciascuno di noi dipenda da un miscuglio di personalità e di tecnica. Se questi due ingredienti sono in equilibrio nasce uno stile di comunicazione unico, subito riconoscibile fra tutti gli altri. Perché in un mondo tutto marrone, una Mucca Viola si vede eccome! COME LO FACCIO Aiuto le persone a trovare le motivazioni che le rendono uniche. Non vendo il pane, vendo il lievito. COSA FACCIO Mi occupo di comunicazione aziendale e della elaborazione di contenuti per il web. Curo i profili social di aziende e professionisti. Tengo corsi sulla comunicazione interpersonale, il public speaking, il marketing digitale e su come realizzare presentazioni multimediali efficaci.

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