In ogni presentazione c’è in gioco molto. Siamo quotidianamente travolti da una corrente ininterrotta di informazioni, messaggi, immagini, e aggiungere a questo flusso impetuoso una manciata di slide alla bell’e meglio non migliora di un millimetro la nostra reputazione. Anzi, la peggiora… e di parecchio.
Nessuno di noi ha mai fatto “wow” (se non in senso capovolto) al cospetto di slide orrende con clipart saltellanti, elenchi interminabili in Comic Sans e transizioni da Hollywood dei poveri. Di contro, spento il proiettore e accese le luci in sala, tutta la negatività della brutta visione a cui abbiamo appena assistito la trasferiamo sul presentatore e su ciò che lui stesso rappresenta (un’azienda, un marchio, un’idea).
Tanto per cominciare, una grande grafica e una presenza “teatrale” sono gli elementi imprescindibili per “promuovere” efficacemente qualsiasi contenuto. Ovviamente, serve anche altro.
1. Dai al pubblico più di quello che si aspetta
Come mai gli ovetti di cioccolato con l’oggettino dentro si vendono tutto l’anno? Semplice, la sorpresa è un “valore” che va oltre la stagionalità.
Larry Page sostiene (da sempre) la necessità di fornire ripetutamente qualcosa in più del previsto. Un quid inatteso è un valore univocamente apprezzato e apre le porte alla relazione empatica fra il presentatore e il suo pubblico.
Se a un talk sui social media mi aspetto di ascoltare le “solite” cose sugli orari migliori per pubblicare un post, sull’obbligo di rispondere ai commenti e su dove bisogna cliccare per definire i ruoli della pagina, la narrazione di un caso reale occorso al relatore, invece, mi fa “entrare” immediatamente dentro la presentazione. Ecco il contenuto in più che mi porto davvero a casa e racconto, a mia volta, agli altri.
2. Non dare per scontato che il pubblico ti reputi credibile
Sai perfettamente il mazzo che ti sei fatto per raggiungere la tua attuale posizione. Appunto, tu lo sai, ma non è scritto da nessuna parte che anche la platea ne sia a conoscenza.
Pertanto, tutte le volte che presenti questo o quell’altro argomento premurati di fornire i cardini delle tue convinzioni. Puoi partire da fatti, luoghi comuni o affermazioni controverse (ad esempio, è vero che una presentazione vale l’altra?) e da lì iniziare a imbastire i risultati che ti hanno portato a definire la tua filosofia. Citare e dimostrare, continuamente.
3. Vuoi essere ricordato? Fai quello che gli altri non fanno
La mucca viola in un mondo di mucche marroni ha fatto (e continua a fare) la storia del marketing. Il nostro cervello è una macchina a contrasto, cioè nota il diverso e non l’omologo.
Il prof. John Keating (Robin Williams) ha fatto “cogliere l’attimo” salendo in piedi sulla cattedra, tu puoi distinguerti “smontando” una falsa verità sulla quale nessuno, fino a quel momento, aveva riflettuto prendendo in considerazione un altro punto di vista. Generalizzando, è il capovolgimento del leitmotiv di “abbiamo sempre fatto così”.
Ci sono degli obiettivi universalmente trasversali a tutte le persone e a i loro rispettivi ruoli. Tutti vogliamo risparmiare tempo e denaro, tutti ambiamo a essere più in forma, tutti puntiamo a migliorare la nostra capacità di relazione con il mondo.
Se riesci a connetterti con questi temi, anche attraverso traiettorie apparentemente poco lineari, ti accaparri la sintonia della platea molto più efficacemente di mille grafici, tabelle ed elenchi.
4. Diventa un’ispirazione
Una volta “conquistato” il pubblico, quest’ultimo si chiederà (e vorrà sapere) come hai fatto a raggiungere i tuoi traguardi. Detto in maniera più esplicita, quali sono gli elementi e, talvolta, gli strumenti che possono essere trasferiti (o replicati) nella vita degli altri?
Una cosa che abbiamo sentito ripetere spesso, e altrettanto soventemente accettata come alibi giustificativo dei nostri scarsi risultati, è quella del “treno che passa solo una volta”. In realtà, è vero solo se pretendiamo che il treno transiti nelle adiacenze del nostro divano.
La verità? I treni passano di continuo e il posto migliore per prenderli è recarsi in una stazione. Molte volte arriveremo in ritardo (gli insuccessi), in altre occasioni saliremo sulla carrozza sbagliata (l’esperienza) e poi ci saranno coincidenze che ci faranno fare il salto (il successo).
Dai treni si sale e si scende senza soluzione di continuità. Il successo è pensare che non esiste mai l’ultimo treno, anche quando quello che ci sta scarrozzando ci sembra il più comodo del mondo.
5. Il tuo tempo è quello di tutti
Se la tua idea non la puoi raccontare in due minuti, utilizzando le cinquanta parole conosciute da tutti, allora non stai dicendo niente di nuovo (e di convincente)
Non esistono cose facili e cose difficili, esistono cose che conosciamo e cose che ignoriamo. Anche il concetto più complesso può essere ridotto a un esempio della vita quotidiana che appartiene a tutti. Come dire, se l’argomento che esporrai davanti al pubblico non convince tua nonna, hai un problema.
Quando ti dicono che il contenuto da trattare non può prescindere dall’utilizzo di una tabella di Excel con venti colonne e trenta righe, ricorda sempre che ti stanno rubando il tuo tempo.
Photo by Greg Rakozy