Quando la presentazione diventa difficile

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Un uomo che sostiene un elefante

Le slide vengono utilizzate per qualsiasi tipo di comunicazione: lezioni scolastiche, bilanci aziendali, conferenze e in tutte le situazioni in cui c’è da “raccontare qualcosa a delle persone”.

Senza dubbio, il supporto multimediale è uno strumento molto potente per trasferire idee, concetti, notizie, ma ci sono occasioni difficili in cui si è obbligati a trasmettere informazioni spiacevoli. Rientrano in questa categoria la ridefinizione degli assetti societari, i tagli di bilancio e, la più complicata di tutti, i licenziamenti.

Anche in questi casi valgono le regole della comunicazione persuasiva ed efficace, ma siccome si vanno a toccare punti sensibili delle persone è necessaria una maggiore attenzione per quanto riguarda la costruzione della storia da narrare. In fondo, sappiamo benissimo che nei frangenti ad alto tasso emotivo è facile andare in confusione e, di conseguenza, trasmettere messaggi inappropriati.

La fretta è sempre una cattiva consigliera

Se la presentazione è incentrata sui tagli al personale, diventa categorico assumere preventivamente tutte le informazioni possibili, attuali e future, ed è inevitabile che ciò richieda parecchio tempo. Insomma, non è il classico caso del “fammi due slide per oggi pomeriggio”.

La premessa deve puntare a chiarire lo scenario (il più possibile logico) e non deve mai dare l’impressione di girare attorno al punto centrale della questione. Se questo succede, il pubblico e, in particolare, i diretti interessati avranno la netta sensazione di una artificiosa dichiarazione di facciata. Insomma, partire per la tangente diventa pericolosissimo.

Allo stesso modo, è fondamentale evitare categoricamente di riciclare vecchie presentazioni (viste e riviste), magari imbellettate per adattarle alla nuova inedita comunicazione. Basta molto poco per apparire inaffidabili.

Per quanto possibile, andrebbero scongiurati gli “annunci a sorpresa”. Per gestire le inevitabili reazioni da parte di coloro che sono coinvolti nel procedimento, qualche giorno prima della presentazione è indispensabile affrontare il tema in un confronto schietto e faccia-a-faccia con i diretti interessati.

Provare, riprovare e provare ancora

È ormai conclamata la carenza cronica di tempo, specie quando si devono fare delle presentazioni. Partendo dal presupposto che non è mai il tempo a scarseggiare, casomai sono le motivazioni che latitano, nelle presentazioni difficili un’adeguata preparazione è la chiave di tutto. Soprattutto perché vanno previste le possibili reazioni emotive del pubblico.

Ora, è praticamente impossibile studiare tutte le contromosse, ma diventa di capitale importanza la messa a punto di una strategia che riporti sempre la discussione su un terreno comune di dialogo, indipendentemente dalle obiezioni sollevate.

Non fa ridere

Cercare di “alleggerire” il clima con l’umorismo non è mai una buona idea. Lo stato d’animo di chi fa l’annuncio e quello di chi lo riceve (per meglio dire, subisce) non sono i medesimi, pertanto il timone della relazione va tenuto ben saldo nella direzione del rispetto.

Più delle battute, l’unico modo per smussare l’imbarazzo è affrontare la realtà del delicato argomento con serietà e professionalità.

Ovviamente, anche il presentatore che appare come una statua di marmo, insensibile a tutto, non va altrettanto bene. In questi frangenti essere onesti e autentici spiega l’abissale differenza che passa fra fare il simpatico ed essere empatico.

Ci sono domande?

A differenza delle presentazioni “classiche” dove spesso non c’è mai il tempo (ancora lui) per la sessione delle domande, qui è fondamentale dedicare molto spazio alle conclusioni. Una fase che contempla anche le conversazioni più intime con il pubblico.

L’unico accorgimento che mi sentirei di suggerire è quello di limitare, o evitare del tutto, i consigli del tipo “se fossi nei tuoi panni…”. Ognuno conosce le proprie possibilità, i propri limiti e le proprie inconfessabili ragioni, quindi le indicazioni vanno date esplicitando gli scenari generali possibili, senza scendere sul piano della loro eventuale personalizzazione.

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Quando la presentazione diventa difficile
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Ormai è inevitabile servirsi delle slide per comunicare qualsiasi cosa. Tuttavia, ci sono argomenti delicati che vanno trattati con la massima cura.
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Sergio Gridelli Blog
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Di Sergio Gridelli

Sono nato e vivo a Savignano sul Rubicone (FC), una piccola città della Romagna attraversata dal fiume che segnò i destini di Roma. PERCHÉ LO FACCIO Ho sempre pensato che l’impronta di ciascuno di noi dipenda da un miscuglio di personalità e di tecnica. Se questi due ingredienti sono in equilibrio nasce uno stile di comunicazione unico, subito riconoscibile fra tutti gli altri. Perché in un mondo tutto marrone, una Mucca Viola si vede eccome! COME LO FACCIO Aiuto le persone a trovare le motivazioni che le rendono uniche. Non vendo il pane, vendo il lievito. COSA FACCIO Mi occupo di comunicazione aziendale e della elaborazione di contenuti per il web. Curo i profili social di aziende e professionisti. Tengo corsi sulla comunicazione interpersonale, il public speaking, il marketing digitale e su come realizzare presentazioni multimediali efficaci.

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