Quanto ti fanno male i commenti negativi?

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Un uomo con la cravatta in faccia

Se stai attivamente sul web (Hai un blog? Hai un profilo o una pagina social? Discuti su un forum?) significa che ti esponi, cioè ci metti la faccia.

Nessuno è perfetto, e nemmeno gli altri si aspettano che tu lo sia. Tuttavia, una cosa è certa: se non affronti le critiche, anche quelle più pesanti, non avrai una seconda possibilità per affermare e consolidare la tua autorevolezza.

Ignorare i commenti negativi non è un’opzione. La capacità di saper gestire gli attacchi, ancorché immotivati, esprime la cifra della tua reputazione.

Leggi il commento negativo parola per parola e più volte

Una lettura accurata dell’invettiva toglie di mezzo eventuali equivoci che spesso sono solo il risultato della tua interpretazione. Come è noto, il coinvolgimento emotivo è quanto di più distante ci possa essere dal giudizio (per quanto possibile) oggettivo. Per questa ragione, fai “raffreddare la mente” (sto parlando di minuti, non di mesi) per tornare a leggere la critica con occhi nuovi.

Tutto ciò ha lo scopo di comprendere quale sia la radice vera della questione sollevata e adottare le migliori contromisure.

Fai uno screenshot

È sempre una buona idea fotografare “l’incidente”. Ovviamente, a seconda dell’intensità della critica (opinione contraria, ingiuria, minaccia), agirai di conseguenza. Una cosa è discutere animatamente sulle performance di Android rispetto a iOS, tutta un’altra faccenda sono le intimidazioni rivolte direttamente a te.

Non cancellare

A parte i casi di “trollaggio” estremo e conclamato, rimani trasparente e affronta la questione a viso aperto. Come tu puoi fare uno screenshot del commento, altrettanto possono fare gli altri, con l’eventualità che poi diffondano il contenuto su tutte le piattaforme e per molto tempo.

In buona sostanza, cancellare un commento comunica agli altri che hai qualcosa da nascondere, anche se (in molti casi) non è vero.

Non perdere tempo

Nella mente di chi ti ha scritto un commento negativo, il cronometro scatta da quel momento e, parallelamente (oltre che realisticamente), ogni minuto che passa fa scendere la tua reputazione. Quindi, prima prendi in mano la situazione e meglio è, comunque non oltre le 24 ore.

Intervieni quando la critica è ancora piccola

“I baobab prima di diventar grandi cominciano con l’essere piccoli”, diceva Il piccolo principe. Anche le critiche nascono piccole, è il tempo che le fa crescere fino a farle diventare gigantesche.

Stroncare sul nascere un’obiezione o un rilievo poco elegante impedisce che tutto degeneri in una giostra di botta e risposta senza fine. L’unico modo che conosco per uscire da questo toboga impazzito è quello di evidenziare prioritariamente i fatti, poi verrà anche il tempo delle opinioni.

Discuti le idee non le persone

“Mano a mano che una discussione online si allunga, la probabilità di un paragone riguardante Hitler, tende ad 1”, lo sostiene l’avvocato e autore statunitense Mike Godwin che nel 1990 ha coniato l’omonima legge.
Una reductio ad Hitlerum che anche oggi non manca di manifestarsi in un gran numero di commenti, indipendentemente dall’argomento del post che li ha generati. Ciò succede perché non si è più in grado di “stare dentro al dibattito” e si scarta di lato per piombare dritti dritti sull’offesa personale.

Pensa e scrivi positivo

Chi ti attacca a livello personale lo fa per un’infinità di motivazioni, non ultima l’invidia. In ogni caso, parti sempre dal presupposto che è meglio venire messi in discussione che ignorati. Cogli questi segnali “di attenzione” come delle opportunità per migliorarti. Ricordi? Nessuno è perfetto.

Gli stati emotivi non hanno niente a che fare con la matematica. Il prodotto di due fattori negativi non ne restituisce un terzo positivo, al contrario dà luogo a un’ostilità ancora più grande.

Per comprendere i tuoi limiti (chi non ne ha?) non stancarti mai di praticare gentilezza, anche quando la prima reazione sarebbe quella di mandare tutti a quel paese. La rabbia passa, la gentilezza resta. Per molto tempo.

Sommario
Quanto ti fanno male i commenti negativi?
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Quanto ti fanno male i commenti negativi?
Descrizione
Esporsi significa accettare le critiche che, come è noto, non fanno piacere a nessuno. Tuttavia, saper gestire i commenti negativi incrementa il nostro tasso di autorevolezza.
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Sergio Gridelli Blog
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Di Sergio Gridelli

Sono nato e vivo a Savignano sul Rubicone (FC), una piccola città della Romagna attraversata dal fiume che segnò i destini di Roma. PERCHÉ LO FACCIO Ho sempre pensato che l’impronta di ciascuno di noi dipenda da un miscuglio di personalità e di tecnica. Se questi due ingredienti sono in equilibrio nasce uno stile di comunicazione unico, subito riconoscibile fra tutti gli altri. Perché in un mondo tutto marrone, una Mucca Viola si vede eccome! COME LO FACCIO Aiuto le persone a trovare le motivazioni che le rendono uniche. Non vendo il pane, vendo il lievito. COSA FACCIO Mi occupo di comunicazione aziendale e della elaborazione di contenuti per il web. Curo i profili social di aziende e professionisti. Tengo corsi sulla comunicazione interpersonale, il public speaking, il marketing digitale e su come realizzare presentazioni multimediali efficaci.

2 commenti

  1. Penso che il 99% delle persone debbano far tesoro di questi scritti ..

    Io per primo se penso che un messaggio sia negativo non lo leggo o aspetto 2 gg così in maniera più calma penso di rispondere senza fare danni !!

    Ma sicuramente meglio è seguire i tuoi consigli, ci proverò poi ti dirò se c’è “ uscito il morto o il Santo !!! “ 😉 Saluti Fabio

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