Se quando prepariamo una presentazione, il primo istinto è quello di aprire PowerPoint, ci mettiamo subito sulla strada sbagliata. A parte che la creazione di presentazioni efficaci comincia molto prima dell’accensione del computer (la pianificazione, lo script e lo storyboard si fanno con carta e matita e non con la tastiera), la domanda preliminare che ci dobbiamo fare è se le slide saranno fondamentali in relazione all’argomento che andremo a trattare. Ciò che fa davvero la differenza è portare in scena lo stupore.
[bctt tweet=”Ci si stupisce spesso senza ammirare. Si ammira raramente senza stupirci. (Roger Judrin)” username=”giowile”]
Facciamoci ricordare
Al TED del 2009, Bill Gates presenta gli ambiti di intervento della sua fondazione. Giunto al punto di parlare della malaria e delle gravi conseguenze che determina ai danni delle popolazioni dell’Africa, ha aperto un barattolo, liberando nell’auditorium un gran numero di zanzare. “Non c’è motivo per cui questo privilegio debba essere riservato ai poveri”, ha chiosato Gates, aggiungendo dopo poco che gli insetti non erano infetti.
Nel 2005, Steve Jobs presenta al mondo il nuovo iPod mini. Per quanto le slide potessero far intuire le ridotte dimensioni del lettore musicale, sfilare l’oggettino dalla tasca più piccola dei suoi jeans ha avuto un effetto dirompente.
Ancora più spettacolare è stata l’idea dell’ambientalista americano Al Gore. Allo scopo di dimostrare visivamente l’incremento delle emissioni di CO2, è salito addirittura su un carrello elevatore.
Non solo slide
Michael Pollan, giornalista e autore di libri d’inchiesta sul cibo, ha accompagnato le sue (belle) slide con la dimostrazione pratica del consumo di petrolio necessario alla produzione di un Big Mac. Avrebbe potuto far vedere un grafico, un’immagine o una tabella zeppa di dati, invece il riempimento in diretta dei bicchieri con il petrolio è rimasto fortemente impresso nella mente del pubblico.
Le presentazioni efficaci sono quelle che non ti aspetti
Portare qualcosa in scena funziona alla grande. Certo, occorre vincere il timore di apparire banali, ma alla fine dei conti le uniche cose che il pubblico ricorderà saranno gli oggetti fisici che avremo inserito nel contesto della nostra presentazione.
Se sappiamo disegnare è ancora meglio
Anni fa, mentre mi accingevo a raccontare (a colpi di slide) la differenza fra hardware e software, è successo l’imprevedibile: il blackout che non ti aspetti! In un istante, si spengono computer e proiettore. E adesso? Premesso che, slide o non slide, occorre sempre avere in canna il famigerato Piano B, ho approfittato di una lavagna a fogli mobili per rappresentare le idee chiave del mio intervento.
Quella situazione di emergenza mi ha fatto comprendere quanto il pubblico ami guardare qualcuno che disegna. Non importa essere dei Giotto, le persone rimangono con gli occhi letteralmente incollati agli schemi, alle icone e alle stilizzazioni che progressivamente faremo apparire.
Possiamo fare a meno delle slide?
La presentazione non è ciò che viene proiettato, per quanto possa essere di ottima fattura. La presentazione siamo noi. Ciò significa che prima vengono le tecniche di public speaking e solo in un secondo tempo, qualora fossero necessari, si aggiungono i contenuti multimediali. Del resto, grandi oratori come Abraham Lincoln, Winston Churchill e Martin Luther King non sapevano nemmeno cosa fossero le slide.
Le presentazioni sono principalmente uno spettacolo. Utilizzare o no le slide, come abbiamo visto, dipende da molti fattori, non ultimi il nostro stile personale e la storia che vogliamo raccontare.
Se abbiamo un buon ritmo espositivo, possiamo sollecitare l’attenzione del pubblico con raffiche di idee visive, oppure puntare tutto sull’ironia come ha fatto il blogger Cory Doctorow. Quest’ultimo, ha tenuto un’intera conferenza sull’Internet delle cose tenendo fissa una sola slide che raffigurava un termometro rettale collegato allo smartphone.
In conclusione
Come si è capito, non esiste una regola universale per realizzare delle presentazioni efficaci. La cosa importante è cominciare organizzando le idee sulla carta. Una volta che avremo ben chiaro ciò che vorremo dire, decideremo come dirlo e con quali strumenti. Saranno le slide? Sarà una barchetta di carta? Sarà un grande disegno su un foglio? Mettiamoci dalla parte del pubblico e la risposta verrà da sé.