Ci siamo! Nonostante tutto, anche quest’anno è arrivato il momento degli auguri natalizi. Oltre ai soliti cliché che mescolano pace, ogni bene e i soliti “migliori auspici”, sembra che la faccia da padrona la new entry “Merry Christmask” con tanto di visual coordinato (Babbo Natale con la mascherina, mascherine al posto delle tradizionali palline, presepi dove si fa notare che le statuine sono opportunamente distanziate).
Ora, va detto che anche il più bravo dei copywriter ha esaurito il suo repertorio. A meno di scivolare nel cattivo gusto, la “minestra” è sempre la stessa:
- l’azienda seriosa rimarrà fedele alla classica citazione colta
“I due giorni più importanti nella tua vita sono il giorno in cui sei nato e il giorno in cui scopri il perché.” (Mark Twain), noi aggiungiamo il terzo: questo Natale che avvicina i nostri cuori al tuo”; - l’azienda un po’ più smart la butterà sul ridere
“Per noi sei una persona speciale, per questo gli auguri li facciamo solo a te” (con tanto di cartolina stampata in tipografia e spedita a tutti i clienti); - l’azienda noinonsiamocreativiperniente comprerà il kit di auguri solidali già bell’e pronto
- l’azienda oddioègiànatale? se la caverà con un click e invierà urbi et orbi la solita gif animata con renne, pinguini e alberi con le lucette scintillanti.
Gli auguri di Natale non sono un obbligo di legge
È tradizione, e lungi da me metterla in discussione, ma qualcuno mi deve spiegare il senso di inviare centinaia di mail in automatico o altrettante buste con l’indirizzo stampato direttamente dal database, senza che chi firma (l’autografo è riprodotto in automatico) sappia a chi le ha inviate. In questi casi, non sarebbe meglio soprassedere o, magari, alzare il telefono e augurare Buon Natale alle persone cui si tiene veramente?
Il “tanto per fare” o il “perché lo fanno tutti” è una deriva già pericolosa di per sé, quando poi in gioco ci sono i sentimenti, le sensibilità e le relazioni, il risultato non può che essere devastante.
Originali a tutti i costi? Basterebbe evitare i luoghi comuni
È insopportabile sempre, ma figuriamoci quando la mail di Natale parte subito con un bel “Con la presente…”. Immediatamente a ruota, per una volta lasciamo nel cassetto l’evergreen “Con i nostri auguri più cordiali” che, detto fra noi, quali sarebbero gli altri tipi di auguri? Forse, azzardo, “Con i nostri più gelidi auguri”?
Poi, un conto è scrivere una frasetta ben augurante, tutto un altro paio di maniche è leggerla ad alta voce. È orecchiabile? Risuona di autenticità? È una cosa che diresti in faccia al tuo interlocutore?
Anche della “magica atmosfera” non se ne può davvero più.
Lo vado dicendo da un po’, e forse fra tutte le cose che questa pandemia ha sbaragliato, ci sarà anche una nuova modalità di fare gli auguri.
Si può essere stravaganti anche con “Buon Natale e Felice Anno Nuovo”. Il segreto di questa inusuale audacia è tutto nell’autenticità, nella singolarità e nella genuinità con cui lo diciamo. La frase potrà apparire anche scontata, ma io l’ho detta a te. Pensando a te.