L’esperienza utente (UX) è entrata prepotentemente in tutti campi. A dire la verità, viene quasi sempre invocata insieme all’interfaccia utente (UI), ma non sono la stessa cosa. Il tema centrale della UX è comprendere gli utenti e le loro azioni. In un certo senso, è il disegno psicologico che sottende alla rappresentazione visiva dell’interfaccia.
Come migliorare l’esperienza utente
Partendo da una buona progettazione della UI che, come appena detto, non equivale automaticamente a una buona UX, entrano subito in ballo una miriade di fattori che influenzano l’approccio dell’utente nei confronti di un contenuto scritto. Fra tutti, quelli che ritengo essere i più determinanti si limitano a tre macro-aree: la strategia dei contenuti, l’architettura dell’esposizione, l’interattività dell’informazione.
La strategia dei contenuti
Come si fa a catturare l’attenzione di un utente quando sappiamo che dedica a un post mediamente cinque secondi? Va messo subito in chiaro il valore di ciò che raccontiamo e come questo si può trasformare (quasi istantaneamente) in un beneficio per il lettore. Nascono da questi presupposti i titoli che svolgono una funzione magnetica: “10 cose che non sapevi sul…”, “Come migliorare la tua vita con la…”, “Il segreto per essere felici senza bisogno di…”.
Nella buona scrittura c’è il lievito necessario per attrarre, informare e innescare nel lettore una risposta emozionale (sorpresa, scoperta, felicità) in grado di trasformarsi in un processo esperienziale immediato e coinvolgente.
Pensiamo a quando ci troviamo in un luogo sconosciuto: abbiamo bisogno di orientarci, di comprendere le direzioni, di fissare dei punti di riferimento. Allo stesso modo funziona una pagina web per un lettore che la vede per la prima volta. Le parole giuste sono la segnaletica che indicano al lettore cosa fare e perché.
L’architettura dell’esposizione
Il web è un mercato affollato nell’ora di punta. Tutti strillano per farsi notare più degli altri, ma solo chi “racconta” la merce secondo criteri immediatamente comprensibili attrae clienti. Offrire molte cose (magari anche di qualità) senza un ordine, una classificazione, una gerarchia porta al disorientamento e all’abbandono.
Gli utenti di una pagina web hanno bisogno di chiarezza, di sapere in ogni istante “cosa fare per…”, di avere una mappa mentale che, a memoria, consenta a loro di non perdersi.
Se le informazioni non vengono adeguatamente strutturate (dal confezionamento del post all’archiviazione, passando per la sua rapida individuazione futura), i lettori si sentiranno smarriti, confusi, frustrati e con ogni probabilità quella sarà la loro ultima visita.
[bctt tweet=”Scrivere per il web significa tenere in considerazione l’interfaccia posta tra la tastiera e la sedia.” username=”giowile”]
L’interattività dell’informazione
Dopo la UX e la UI, ecco qua il design interattivo (ID).
Si può “disegnare” con le parole? Non solo si può, si deve. Posto che le pagine web non vengono lette nel senso stretto del termine, ma il lettore le approccia secondo una modalità a scansione, appare del tutto evidente che non è marginale la distribuzione spaziale dei contenuti chiave all’interno di un post.
L’osservazione degli spostamenti oculari ha portato a individuare delle zone più “calde” rispetto a tutto il resto. In particolare, la lettura fotografica di un testo individua di fatto delle posizioni privilegiate: il triangolo d’oro e la F a tre punte. In queste aree è opportuno collocare il cuore dell’informazione.
In conclusione, l’esperienza d’uso applicata alla scrittura fa perno su 5 processi, funzionali a determinare l’interazione lettore-pagina web:
- la conoscenza dell’utente
un appassionato di aeronautica ha obiettivi, esigenze e aspettative diverse rispetto a un ingegnere aerospaziale; - la definizione dello scenario
far capire già dalla prima riga del post di cosa si parla; - la creazione di una mappa dell’esperienza
senza giri complicati, il lettore la deve ricavare velocemente per muoversi agevolmente fra le varie informazioni; - la semplificazione delle relazioni fra i vari contenuti
in ogni post (e in ogni pagina web) c’è sempre da togliere qualcosa a tutto vantaggio della fluidità; - l’epifania dei concetti chiave
al bando i giri di parole, se un concetto è forte non deve essere coperto da paragrafi inutili.