Perché è salutare pubblicare contenuti evergreen

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Ramo di una pianta evergreen

Cosa ti viene in mente quando senti la parola evergreen? Con molta probabilità, la prima cosa che immagini è un pino. Passano le stagioni e lui, come se non gliene importasse nulla, conserva il suo verde deciso, alla faccia del caldo, del freddo e delle temperature di mezzo.

I contenuti “sempreverdi” sono per l’appunto quelli che non passano mai di moda, quasi non risentissero dell’implacabile incedere del tempo.

Rifaccio la domanda: a cosa pensi quando qualcuno accenna a contenuti evergreen? Sicuramente, i tuoi ricordi si affolleranno di canzoni (già, da quanto tempo ascoltiamo i Beatles?), di film (Da “Metropolis” ai più recenti “Avatar”, “Blade Runner”, “Matrix”), di libri (impossibile non rimanere perennemente affascinati dalla “Recherce”). Pur trattandosi di ambiti culturali differenti, si tratta in tutti i casi di contenuti “classici” che rimangono incastonati nelle nostre menti e nei nostri cuori.

Cosa c’è di evergreen nel content marketing?

Con molta meno poesia, si può parlare di contenuti evergreen anche per quanto riguarda il content marketing. Cioè, il riferimento è a tutta quella mole di comunicazioni che non risentono delle tendenze, delle bizzarrie dei mercati, del “quest’anno è l’anno… di quello o di quell’altro”.

Per dirla in maniera più semplice, un articolo che affronta il tema delle ricerche su Google (il motore di ricerca di Mountain View modifica/aggiorna il suo algoritmo assai frequentemente) ha meno speranze di diventare un classico rispetto, per esempio, a un contenuto che parla dei principi della buona educazione sui social (magari, con qualche aggiornamento, prenota già adesso la possibilità di rimanere un valido punto di riferimento anche fra una decina d’anni).

Tassonomia dei contenuti evergreen

Generalmente, i contenuti evergreen che circolano in rete sono quelli che dichiarano fin dal titolo un tasso di attrazione piuttosto elevato:
– le guide pratiche e quelle “definitive” (“Tutto su come coltivare i bonsai in casa”)
– le best practice (“Acqua, concime e luce per avere un bonsai da esposizione”)
– gli “immortali” elenchi (“11 rimedi infallibili per far rinascere il tuo bonsai”)

I vantaggi degli articoli evergreen

Un articolo che non è “sul pezzo” dell’attualità, ma che fonda la sua stessa ragione d’essere sui principi di fondo, ha il vantaggio della persistenza. È il caso delle cosiddette risorse definitive su uno specifico argomento.

L’equazione è presto fatta: gli utenti cercano quel tipo di contenuto, si soffermano a lungo sulla pagina, lo condividono, Google gli assegna un ranking maggiore. E anche gli umani ringraziano.

Cosa dire poi del risparmio di tempo? Quando sei a corto di argomenti, puoi sempre condividere nuovamente il contenuto evergreen sui social.

Come scrivere contenuti evergreen

Quando siamo interessati a un argomento, vorremmo trovare tutte le informazioni in un unico posto. Come dire, la “guida definitiva” diventa il nostro approdo ideale.

Un’indagine sulle parole chiave più ricercate in un determinato contesto (il keyword planner di Google è già un ottimo punto di partenza) fornisce un buon aiuto per impostare il contenuto che dovrà sfidare il tempo.

Basta seguire i telegiornali per rendersi conto che ci sono notizie ricorrenti: le festività natalizie (e pasquali), le partenze per le vacanze, l’apertura e la chiusura delle scuole (anche gli esami di maturità non mancano mai). Tutti argomenti che con piccoli aggiustamenti vengono buoni ogni anno.

Un esempio? “Come non farsi fregare quando inizia la corsa ai saldi”. Ora, i saldi ci sono tutti gli anni e il meccanismo che li sostiene non cambia, ciò che muta sono invece le merceologie più ambite.

Ma perché il contenuto diventi davvero evergreen occorre abbandonare l’approccio generico a favore di qualcosa di maggiormente di nicchia. Ecco allora che volendo strizzare l’occhio all’eternità, il registro narrativo dovrebbe diventare “Ehi tu ventenne, sai come non farti fregare quando inizia la corsa ai saldi?”.

Un ultimo trucchetto che consente a chi scrive contenuti di campare di rendita per un bel po’, è quello di strutturare l’articolo in maniera tale che si possa spezzettare, per poi trasformare queste porzioni di testo in una sorta di teaser da veicolare su Facebook & Co.

Ridendo (mica tanto) e scherzando (ancora meno) l’articolo che hai appena finito di leggere è nella sostanza un evergreen. Una rinfrescata ogni tanto… et voilà, il pezzo è pronto e servito per parecchi anni a venire.

Sommario
Perché è salutare pubblicare contenuti evergreen
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Perché è salutare pubblicare contenuti evergreen
Descrizione
Esistono espressioni culturali decisamente "immortali" (la musica, i film, i libri). Sul web esistono gli articoli evergreen.
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Sergio Gridelli Blog
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Categorie: Scrittura

Di Sergio Gridelli

Sono nato e vivo a Savignano sul Rubicone (FC), una piccola città della Romagna attraversata dal fiume che segnò i destini di Roma. PERCHÉ LO FACCIO Ho sempre pensato che l’impronta di ciascuno di noi dipenda da un miscuglio di personalità e di tecnica. Se questi due ingredienti sono in equilibrio nasce uno stile di comunicazione unico, subito riconoscibile fra tutti gli altri. Perché in un mondo tutto marrone, una Mucca Viola si vede eccome! COME LO FACCIO Aiuto le persone a trovare le motivazioni che le rendono uniche. Non vendo il pane, vendo il lievito. COSA FACCIO Mi occupo di comunicazione aziendale e della elaborazione di contenuti per il web. Curo i profili social di aziende e professionisti. Tengo corsi sulla comunicazione interpersonale, il public speaking, il marketing digitale e su come realizzare presentazioni multimediali efficaci.

3 commenti

  1. Ottimo consiglio a gratis !!! 😉

    L’unica cosa non capita è questa frase con la parola finale virgolettata ( lo so che dirai … ” che ignurant !)

    In effetti sono un Evergreen ignurant ! e per questo ti leggo e ti studio perchè …” si invecchia quando si smette di imparare” !

    😉 Fabio

  2. non ho scritto la frase che era :

    (impossibile non rimanere perennemente affascinati dalla “Recherce”)

    Saluti
    Fabio

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