Presentazioni vincenti? Basta convincere il cervello

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Presentazioni vincenti che cattura l'attenzione.

Presentazioni vincenti non se ne vedono tutti i giorni. Anzi, sono proprio una rarità. Eppure, riusciamo a distinguere slide memorabili da quelle, come dire, soporifere.

Fatta salva la buona capacità espositiva del presentatore, il segreto per fare delle slide che spaccano si chiama neuroscienza. Utilizzare questa conoscenza ci permette di progettare degli ausili visivi in grado di controllare l’attenzione del pubblico.

Come è fatto il cervello umano?

Come tutti i nostri organi, anche il cervello si è voluto nel corso di milioni di anni. In dettaglio, ciò che chiamiamo cervello è costituito in realtà da tre formazioni anatomiche distinguibili: il cervello rettiliano (R-complex), il sistema limbico (cervello paleomammaliano), la neocorteccia (cervello neomammaliano).

Il cervello rettiliano

È la formazione cerebrale più antica e sovraintende alla scansione costante dell’ambiente circostante, inviandoci segnali di allerta in caso di pericolo. Detta in maniera molto semplicistica, è quella parte del cervello che ci ha salvato la pelle fino a oggi.

Il sistema limbico

La transizione verso la condizione di animali sociali ha dato vita a un nuovo livello neuronale deputato all’elaborazione delle emozioni e dei sentimenti.

La neocorteccia

Attività sempre più complesse (utilizzo di strumenti, applicazione del pensiero, istituzione del linguaggio e conservazione della memoria) hanno richiesto lo sviluppo di una parte del cervello specifica per le funzioni cognitive e razionali.

Gran parte delle attività del cervello rettiliano e del sistema limbico sono al di fuori del nostro stato di consapevolezza. Il nostro controllo è limitato alla formazione più recente, vale a dire la neocorteccia.

Come vengono processate le informazioni?

Indipendentemente dal tipo di messaggio, l’informazione passa attraverso tre fasi conseguenziali: lo screening, la valutazione, la decisione.
Mentre lo step della valutazione, come era “logico” attendersi, è ad appannaggio del sistema limbico e della neocorteccia, sorprendentemente la prima e l’ultima fase (screening e decisione) sono sotto la diretta responsabilità del cervello più antico, quello rettiliano.

Quando un’informazione supera la rigida barriera dello screening, il sistema limbico ne valuta il peso emozionale, mentre la neocorteccia esprime un giudizio logico sulla credibilità. A questo punto, l’approvazione finale è tutta a carico del cervello rettiliano.

In altri termini, il destino di una presentazione dipende esclusivamente da una parte del cervello che non controlliamo consciamente. Alla luce di tutto ciò, se progettiamo delle presentazioni che convincono solo sotto il profilo logico, non riusciremo mai a superare il potente filtro del cervello rettiliano. Quindi, l’informazione non arriva a destinazione.

Le tre fasi del processo decisionale
Le tre fasi del processo decisionale

Il trucco? Conoscere il funzionamento dei filtri anti-spam del cervello rettiliano

Ogni secondo, il cervello rettiliano viene interessato da oltre 10 milioni di informazioni. Se dovesse elaborarle tutte, qualsiasi nostra attività verrebbe paralizzata e quasi sicuramente impazziremmo.
Grazie ai filtri che presiedono lo screening, solo 4 informazioni su un milione ottengono il lasciapassare per la fase di valutazione. Appare quindi chiaro che per non farsi ignorare dal pubblico, è fondamentale non finire nello spam del cervello rettiliano.

Presentazioni vincenti in 5 passaggi

Incollare alla sedia il pubblico implica la stimolazione del cervello rettiliano. Ecco allora come conferire forza ai nostri messaggi ed esibire presentazioni che amplificano al massimo i contenuti che vogliamo comunicare.

1. Io, io, io

Avendo come scopo la sopravvivenza, il cervello rettiliano è completamente centrato su sé stesso. Pertanto, sono d’obbligo il tu e l’uso di immagini dove è facile l’impersonificazione da parte degli interlocutori.

2. Prima/dopo, con/senza, caldo/freddo, veloce/lento

Il contrasto consente al cervello rettiliano di assumere decisioni rapide e sicure. Senza un precisa messa a fuoco dell’argomento, si genera confusione e, ammesso che ci si arrivi, la decisione sarà molto rallentata.

3. Concretezza

Il cervello rettiliano scansiona rapidamente ciò che può riconoscere come tangibile, immutabile, familiare. Concetti come “soluzione flessibile”, “approccio integrato”, “architettura scalabile” finiscono irrimediabilmente nello spam.

4. Capo e coda

Il cervello rettiliano dedica il massimo dell’attenzione all’inizio e alla fine del discorso. Tutto quello che sta nel mezzo è solo materia per la neocorteccia, ma non è lei che decide.

5. Tu chiamale se vuoi, emozioni

Far vivere (e far provare) le emozioni è la tecnica migliore per farsi ricordare. Utilizzare immagini di cocktail emotivi “primitivi” (paura, gioia, ansia) consente di stabilire rapidamente una forte connessione con il processo decisionale.

[bctt tweet=”Le persone non dimenticheranno mai come le hai fatte sentire. (Maya Angelou)” username=”giowile”]

Sommario
Presentazioni vincenti? Basta convincere il cervello
Titolo
Presentazioni vincenti? Basta convincere il cervello
Descrizione
Le presentazioni vincenti sono quelle che non fanno addormentare. Contrariamente a quello che si potrebbe pensare, non è la logica a convincere, ma la parte più istintiva del cervello.
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Sergio Gridelli Blog
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Di Sergio Gridelli

Sono nato e vivo a Savignano sul Rubicone (FC), una piccola città della Romagna attraversata dal fiume che segnò i destini di Roma. PERCHÉ LO FACCIO Ho sempre pensato che l’impronta di ciascuno di noi dipenda da un miscuglio di personalità e di tecnica. Se questi due ingredienti sono in equilibrio nasce uno stile di comunicazione unico, subito riconoscibile fra tutti gli altri. Perché in un mondo tutto marrone, una Mucca Viola si vede eccome! COME LO FACCIO Aiuto le persone a trovare le motivazioni che le rendono uniche. Non vendo il pane, vendo il lievito. COSA FACCIO Mi occupo di comunicazione aziendale e della elaborazione di contenuti per il web. Curo i profili social di aziende e professionisti. Tengo corsi sulla comunicazione interpersonale, il public speaking, il marketing digitale e su come realizzare presentazioni multimediali efficaci.

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