10 modi per evitare di morire di PowerPoint in un congresso

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uomo che dorme in un congresso

PowerPoint è la star indiscussa di ogni congresso. Il problema è come trovare il modo per riuscire a sopravvivergli.

Il contesto

Congresso medico-scientifico e una carrellata infinita di relatori con presentazioni multimediali raccapriccianti. Quando tocca a voi il pubblico è già nella fase “lo stiamo perdendo”.

[bctt tweet=”Spesso i congressi non sono altro che un lungo sbadiglio.”]

Ipotesi A
Ve ne fregate del giuramento di Ippocrate e date al pubblico il colpo di grazia con un’ulteriore dose (questa volta letale) di slide inguardabili.

Ipotesi B
Forti della vostra esperienza (anche in veste di pubblico), vi distinguete dalla massa dei presentatori che leggono riga per riga slide sature di testo in corpo 8.

Se amate l’umanità, la soluzione non può che essere quest’ultima. Quindi, al bando i template abominevoli (ma anche tutti gli altri), le clipart penose (ma anche tutte le altre), gli elenchi puntati animati (ma anche tutti gli altri) e cominciamo.

1. Facciamolo sexy

Gli argomenti da trattare, specie nei congressi scientifici, non sono quasi mai il massimo dell’eccitazione. La presentazione di sequenze infinite di grafici, tabelle e ricerche stenderebbe anche una mandria di bufali, figuriamoci una platea di persone già tramortita da centinaia di slide psichedeliche!
Non abbiate paura di osare. Anche quando si deve illustrare una procedura complessa a dei medici, ricorrere a immagini metaforiche è sempre meglio che impasticcarli con una sfilza di dati e riferimenti biografici, scritti così in piccolo che più piccolo non si può.

[bctt tweet=”La gente perdona a un uomo tutto, tranne un noioso discorso. (Winston Churchill)”]

2. C’è sempre una storia da raccontare

Portatelo sulle montagne russe. Il pubblico ha bisogno di qualcuno che gli risvegli le emozioni. Per questo motivo, fin da subito fategli vivere il problema (“vi è mai capitato di…”, “avete presente quando…”, “l’ultima volta che vi è successo di…”) e successivamente introducete i vostri eroi (le vostre ricerche, le vostre conferme, i vostri risultati) che arrivano giusto in tempo per alleviare il dolore appena vividamente rappresentato.

3. Come un film

Dopo ore di presentazioni “intensive”, le persone del pubblico sono già belle che bollite e il loro cervello pressoché saturo. La sensazione che provano è quella del risveglio dopo una serata alcolica. Perché si possano riprendere dalla sbornia è necessario utilizzare slide con sole immagini e in rapida successione. Il movimento è il migliore antidoto per contrastare le palpebre calanti e catturare di nuovo l’attenzione.

[bctt tweet=”Se le scimmie sapessero annoiarsi, potrebbero diventare uomini. (Johann Wolfgang Goethe)”]

4. La qualità è sostanza

Un’immagine in bassa risoluzione proiettata sullo schermo gigante diventa insopportabile. Quindi, al bando tutte le immagini prese a caso, scadenti e senza senso. Le immagini sono il valore aggiunto della presentazione (altrimenti, perché mai dovremmo farci accompagnare dalle slide?). Prendetevi tutto il tempo che occorre per trovare contributi visivi di alta qualità, stimolanti, originali.
Sì, ma chissà quanto costeranno? Esistono molte image bank gratuite dove è possibile trovare pressoché tutto quello che vi occorre (Unsplash, Gratisography, Pixabay, Pexels, Morguefile).

5. Il pubblico è come te

L’inarrestabile successo delle piattaforme sociali è lì a dimostrarci che a noi tutti piace farci gli affari degli altri. Anziché introdurre immediatamente l’argomento della presentazione, cominciate a srotolare la vostra storia personale (adolescenza, famiglia, figli) e agganciate ogni passaggio della presentazione agli aspetti più personali della vostra vita.

[bctt tweet=”Ha portato avanti molti discorsi, ma nessuno ha portato avanti lui. (Roberto Gervaso)”]

6. Non siete alla sagra del paese

Per motivi che sfuggono anche alla più fantasiosa delle interpretazioni, la stragrande maggioranza delle presentazioni congressuali abbondano di fuochi d’artificio. Dissolvenze incrociate, testo che saltella da tutte le parti, effetti speciali da fare invidia a Steven Spielberg sono il corollario spettacolare (si fa per dire) di argomenti anche seriosi.
Se appartenete a questa categoria di presentatori hollywoodiani, sappiate che il pubblico dopo la terza transizione “a tendina veneziana” ha già gli occhi a spirale.

7. Il correttore di bozze ce l’avete in casa

Dopo la morte e qualche altro accidente, non c’è niente di più agghiacciante di stare su un palco con dietro la vostra slide crivellata di errori grammaticali. Ciò, non solo è poco professionale, ma è anche fonte di distrazione per il pubblico. Quest’ultimo comincerà a sghignazzare, voi vi innervosirete (più di quanto non lo sarete già) e perderete il filo del discorso. Amen.
Chiedete sempre a un famigliare di controllare le vostre slide una a una. Quando si sta molto tempo sopra un lavoro (è il caso delle presentazioni fatte bene), gli orrori di stompa non si vedono più.

8. Un minimo di conoscenza del mezzo

Nessuno pretende che medici, commercialisti e avvocati conoscano a menadito tutti i sistemi operativi e i programmi di office automation, ma vi assicuro che non si può proprio vedere una presentazione eseguita scorrendo le anteprime delle slide. Esiste (in tutti i programmi, lo giuro!) la modalità “presentazione”.

9. Una checklist vi salverà

Informarsi preventivamente sulle caratteristiche tecniche del sistema di proiezione (4:3? 16:9? 16:10?) offre il vantaggio di confezionare una presentazione della dimensione giusta. Nelle sale conferenze sono sempre più diffusi gli schermi televisivi di grande formato (60 pollici e più), ciò comporta una visualizzazione del formato 4:3 con due bande laterali nere che non sono per niente belle da vedere.
Due precauzioni da stampare e incollare sul cruscotto della vostra automobile:
a) preparate sempre (qui sempre significa sempre) un piano B, ovvero una presentazione di emergenza nel caso il proiettore non funzioni;
b) preparate sempre (stesse avvertenze di cui sopra) una chiavetta USB con la presentazione anche nel formato PDF, perché potreste trovarvi nell’impossibilità di utilizzare il vostro computer (o più banalmente ve lo sarete dimenticati a casa) e i vostri cari font.

10. Uno più uno uguale a due

Esistono le slide che vi supportano sul palco quando la presentazione siete voi, esistono le slide autoesplicative che devono essere comprese anche senza di voi. Quindi, nel caso l’organizzazione del congresso dovesse richiedere espressamente la consegna degli atti ai partecipanti, dovrete preparare due presentazioni distinte: quella per il palco e quella da inviare via mail. La via breve è spesso quella di farne una sola (quella autoesplicativa). Se la pensate così, ritornate al punto uno e ricominciate daccapo.

Di Sergio Gridelli

Sono nato e vivo a Savignano sul Rubicone (FC), una piccola città della Romagna attraversata dal fiume che segnò i destini di Roma. PERCHÉ LO FACCIO Ho sempre pensato che l’impronta di ciascuno di noi dipenda da un miscuglio di personalità e di tecnica. Se questi due ingredienti sono in equilibrio nasce uno stile di comunicazione unico, subito riconoscibile fra tutti gli altri. Perché in un mondo tutto marrone, una Mucca Viola si vede eccome! COME LO FACCIO Aiuto le persone a trovare le motivazioni che le rendono uniche. Non vendo il pane, vendo il lievito. COSA FACCIO Mi occupo di comunicazione aziendale e della elaborazione di contenuti per il web. Curo i profili social di aziende e professionisti. Tengo corsi sulla comunicazione interpersonale, il public speaking, il marketing digitale e su come realizzare presentazioni multimediali efficaci.

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