Parlare nel sonno (del pubblico)

Prima guardiamo l’orologio, poi facciamo un giretto sui social e, infine, ci assopiamo cercando di dare il meno possibile nell’occhio. Credo che questa sequenza suoni molto famigliare a tutti coloro che almeno una volta hanno assistito a una presentazione noiosa (oltre il 90% dei casi). Come se non bastasse, dopo un’ora non ci ricordiamo nemmeno……

Ce la fai in 15 secondi?

Che si tratti di un elevator pitch in senso lato o di una classica conferenza, il vincolo del tempo è sempre in cima alle indicazioni cui attenersi. Di solito, fa il paio con il “numero massimo di slide da presentare”, ma questa, più che una prescrizione, è una deformazione mentale di chi è convinto che……

Un leader che non sa comunicare, non è un leader

Si chiama glossofobia ed è la paura di parlare in pubblico. Al solo pensiero di farlo, molte persone cominciano a sudare freddo e farebbero volentieri qualsiasi altra cosa che non sia morire. La faccenda diventa preoccupante quando una di quelle persone è un leader, perché una delle sue abilità più importanti dovrebbe proprio essere la……

Cosa è giusto dire e cosa no

Le prime volte che parliamo in pubblico ci facciamo una quantità esorbitante di problemi conditi da un bel po’ di emozione. Con l’esperienza, la tensione si affievolisce, tuttavia diventiamo più critici nei nostri confronti. Se all’inizio, la vera sfida è riuscire a vincere la paura, man mano che pratichiamo “l’arte” del public speaking andiamo sempre……

Quel (poco) che resta della comunicazione politica

Qualche decennio fa, il tempo dedicato alle campagne elettorali (che in questa parte d’Europa supera di gran lunga quello impiegato nell’azione governativa in senso lato) era denso di scambi dialettici con ancora ben visibile un impianto argomentativo classico. Insomma, la comunicazione politica la faceva da padrona. Con le deformazioni tipiche delle rispettive appartenenze ideologiche (già,……